Giù le mani dall’articolo 18. No al DDL lavoro!
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DIFESA DELL’ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI

CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO MONTI SUL MERCATO DEL LAVORO, PER LA DIFESA DELL’ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI

Presidio in Piazza Ferretto, martedì 29 maggio dalle ore 17,30

Il DDL sul Lavoro proposto dal Ministro Elsa Fornero che il Parlamento si accinge a discutere scardina gli elementi vitali di garanzia, manomette diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori.

E’ un attacco da respingere con decisione e che deve tradursi in una grande mobilitazione popolare.

Le conseguenze di questa controriforma sarebbero nefaste: l’obbligo di reintegrare il lavoratore ingiustamente licenziato verrebbe meno e il reintegro sarebbe ridotto a situazioni estreme e improbabili. Siamo di fronte a una vera e propria aberrazione.

La possibilità di reintegro del lavoratore verrebbe nei fatti abolita:

  • basterà che il datore di lavoro parli di “licenziamento disciplinare” perché un atto illegittimo sia riconosciuto come ammissibile;
  • basterà che il datore di lavoro apponga l’etichetta del “motivo economico” perché il licenziamento sia effettivo; la “manifesta insussistenza”, prevista nel disegno di legge del Ministro Fornero, è di fatto indimostrabile e comunque nemmeno in quel caso la reintegra sarebbe un diritto, ma solo una possibilità.

E’ inoltre gravissima la contemporanea manomissione delle garanzie procedurali nei licenziamenti collettivi.

La cancellazione del diritto alla reintegra – inizialmente applicato al settore privato ma presto esteso anche al pubblico, aprirà la via ad arbitri senza precedenti nei rapporto di lavoro; verrà così meno il valore deterrente dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, e questo in un Paese che già oggi ha un livello di protezione ridotto e inferiore alla media europea.

Il DDL Lavoro, non solo non cancella nessuna delle tipologie di lavoro precario, ma equipara invece i contratti a termine e il lavoro in somministrazione al contratto a tempo indeterminato, con l’abolizione delle causali giustificative.

A tutto ciò si aggiunge la drastica riduzione della copertura degli ammortizzatori sociali, i cui effetti si combinano in maniera micidiale con la controriforma delle pensioni.

Con questa controriforma la precarietà diventerà condizione generale: le lavoratrici e i lavoratori adulti e anziani espulsi con la crisi dai posti di lavoro, si ritroveranno competere con i loro figli e le loro figlie per un posto precario.

Ci opponiamo e ci opporremo a questa controriforma: con le mobilitazioni oggi, con il referendum domani.

Noi consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà.

L’obbligo della reintegra per chi viene ingiustamente licenziato è una garanzia essenziale per ogni singolo lavoratore; esso è al contempo il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori e  per la conquista di livelli salariali e condizioni di lavoro dignitosi.

Se l’articolo 18 fosse manomesso, sarebbero minate alla radice le agibilità e le libertà sindacali perché i lavoratori sarebbero tutti molto più ricattabili.

Noi chiediamo, al contrario, l’estensione dell’articolo 18 a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.

Per tutte queste ragioni, promuoviamo, in occasione dell’apertura del dibattito parlamentare sulla controriforma del mercato del lavoro, una prima giornata di mobilitazione con presidio in Piazza Ferretto, martedì 29 maggio 2012 dalle ore 17,30.

Tutti i lavoratori, i cittadini, di delegati e dirigenti sindacali, i giovani e i pensionati che hanno a cuore la difesa dei diritti dei lavoratori, sono invitati ad aderire.

Federazione della Sinistra Italia dei Valori Sinistra Ecologia Libertà