Emanuele Battain (Venezia, 1927-2006) frequenta il Liceo veneziano “Marco Foscarini” dove, giovanissimo, si avvicina alle idee antifasciste, aderendo alla lotta di liberazione nelle file azioniste di “Giustizia e Libertà”.

Nel dopoguerra, dopo aver rassegnato le dimissioni dal PdA nel maggio 1946 assieme ad altri compagni, si avvicina al Psiup; nel gennaio 1947 assieme alla maggioranza della federazione giovanile aderisce al Psli,  stagione breve che si concluse nel 1948, avvicinandosi sempre più alle analisi della IV Internazionale assieme ad un gruppo che si stringeva attorno al periodico “Bandiera Rossa”.

Nel 1954 s’iscrive al Pci veneziano dove militò fino agli anni ’60, quando uscì dal partito continuando la sua attività nella IV Internazionale.

Partecipò alla costituzione del Partito della Rifondazione Comunista di Venezia nel quale militò fino alla sua scomparsa.

Laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Padova, esercitò ininterrottamente la professione di avvocato distinguendosi per la sua attività a difesa delle classi più deboli e disagiate; come difensore fu impegnato in numerosi processi di carattere “politico” (come il “7 aprile”) e sindacale (fu a lungo uno dei legali della Camera del Lavoro di Venezia) fino al recente processo del Petrolchimico sul Cvm.