Domani, sabato 16 febbraio, alle ore 18.30, presso il municipio di Marghera, due candidati di Rivoluzione Civile incontreranno la cittadinanza in un incontro su temi fondamentali come ricerca, laicità e diritti. Si tratta di Daniela Ruffini (terza in lista per il Senato nel collegio Veneto 2) e Marino Andolina (capolista al Senato in Friuli).
Dati i temi trattati, riveste particolare importanza la presenza di Marino Andolina, medico che da anni studia le cellule staminali per la ricerca su gravi malattie come Sla, Parkinson, atrofia muscolare spinale. Proprio a proposito di questa sua fondamentale attività, Andolina è recentemente stato al centro di un ciclone mediatico per via dell’accusa che gli è stata mossa per «associazione a delinquere finalizzata alla somministrazione di medicinali guasti e pericolosi per la salute pubblica e la truffa». Queste indagini hanno però scatenato i vari detrattori che hanno parlato di “candidato impresentabile” (perché indagato) proprio nella lista di un magistrato come Ingroia.
Va spiegato con precisione perchè Andolina è indagato: ha usato le cellule staminali per guarire malati terminali. Un tema delicato, che genera discussioni, ma che soprattutto pone Andolina in una posizione molto diversa rispetto a ladri, corruttori e mafiosi. In particolare perché, come lui stesso tiene a sottolineare, Andolina ha semplicemente avuto il coraggio di applicare il Decreto Ministeriale 5/12/2006 (Turco) che permette di utilizzare le cure con le staminali in casi di pericolo di vita o di aggravamento. Una possibilità che in Europa è stata bloccata dal Parlamento Europeo, che di fatto ha fatto un grande regalo alle multinazionali del farmaco. «Solo io – spiega Andolina – ho avuto il coraggio di applicare questo decreto, fortemente inviso ai “poteri forti” e sono stato bastonato per questo».
Bastonate che Andolina ha preso di recente anche da Maurizio Crozza, che, purtroppo, come molti era caduto nella trappola della non corretta informazione (per usare un eufemismo). Fortunatamente, Crozza ha riconosciuto l’errore e si è scusato personalmente con Andolina. La speranza è ora che molti possano capire quale tipo di miope campagna accusatoria gli sia stata mossa e non fare più l’errore di considerare a priori “impresentabile” un medico di tali valore ed esperienza (costruita anche in zone di guerra).
Chiunque voglia approfondire questa delicata questione è invitato all’incontro di domani, che sarà possibile seguire anche con la diretta twitter: #rivoluzioneCivileVenezia e @RivoltaCivileVe.
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